lunedì 21 dicembre 2009
INCONTRO CON OSCAR OLIVERA
mercoledì 16 dicembre 2009
INCONTRO PUBBLICO: "LA RIVOLUZIONE DELL'ACQUA"

Coordinadora del Agua y la Vida - Bolivia
WILMA MAZZA
Associazione Ya Basta
FRANCESCA CAPRINI
Associazione Yaku
VALTER BONAN
Comitato Bellunese Acqua Bene Comune
serata organizzata in collaborazione con:
Associazione Yaku - Associazione Ya Basta
In questi giorni si sta svolgendo a Copenhagen l'atteso vertice sul clima.
Nonostante le importanti ricadute della crisi climatica sulla percentuale delle precipitazioni annue e l'aumento della desertificazione del pianeta, "la grande assente" dal dibattito che si terrà durante il vertice sarà proprio "la questione Acqua".
Questo fatto preoccupa e non poco. Soprattutto perché ci troviamo di fronte ad un crescendo di questi fenomeni, con gravi conseguenze che stanno determinando una progressiva diminuzione del bene Acqua disponibile sul nostro pianeta.
Non è un caso, che da qualche anno, si sia aperta una vera e propria rincorsa all'accaparramento di una risorsa che per la sua importanza è già stata ribattezzata il nuovo "Oro Blu".
La "febbre dell'oro" sembra aver contagiato anche l'Italia e un nuovo Far West è alle porte. Con l'approvazione del decreto Ronchi si è aperta definitivamente la strada alla privatizzazione dell'acqua che entro il 31 dicembre del 2011 diventerà realtà.
Di conseguenza, la battaglia in difesa dell'acqua dalla sua mercificazione sta acquisendo sempre più importanza e le numerose iniziative promosse in tutto il territorio nazionale dimostrano come "la questione Acqua" sia diventata un tema centrale per i movimenti. Le mobilitazioni, la nascita di numerosi comitati e movimenti cittadini che stanno emergendo al grido di "Acqua Bene Comune", sono un importante segnale di una rinnovata partecipazione che sta affiorando in tutto il Paese. Sullo sfondo di questa battaglia, si sta manifestando sempre con più forza una suggestione comune, una suggestione caratterizzata dalla volontà da parte delle comunità territoriali di rivendicare un maggiore protagonismo nelle scelte relative alla gestione delle risorse idriche e al futuro delle politiche sull'Acqua nei propri territori.
Questa suggestione, ha accompagnato anche le mobilitazioni cittadine promosse nel gennaio del 2000 dalla Coordinadora del Agua y la Vida, riuscendo, nella città boliviana di Cochabamba, a conquistare il controllo diretto sulle risorse idriche che precedentemente erano state privatizzate. Nell'incontro pubblico di domenica 20 dicembre avremmo la possibilità di confrontarci con questa esperienza grazie alla presenza di Oscar Olivera, uno dei protagonisti di quelle mobilitazioni, che attraverso la difesa dell'Acqua, hanno permesso ad una comunità cittadina di iniziare un cammino verso nuove forme di democrazia e partecipazione.
Inoltre, saranno presenti Francesca Caprini dell'associazione Yaku impegnata in questi giorni in un tour nazionale che toccherà alcune città dove sono attive altre realtà che lottano in difesa dell'acqua e Wilma Mazza dell'associazione Ya Basta che sarà di ritorno da Copenhagen e dalla quale avremmo una testimonianza diretta sulle mobilitazioni che avranno accompagnato il vertice e sulle tematiche e i dibattiti che emergeranno in quei giorni.
martedì 15 dicembre 2009
Importante vittoria del comitato: il consiglio comunale di Feltre approva la delibera!

Abbiamo presidiato il Consiglio fin dall´ingresso dei consiglieri e del sindaco, esponendo di fronte al Comune uno striscione che recitava:" IL SENATORE VACCARI PRIVATIZZA L´ACQUA, IL SINDACO CHE FA?", contemporaneamente abbiamo distribuito un volantino che ricordava i numeri di questa battaglia: più di 9000 cittadini hanno sottoscritto la petizione, oltre 1500 cittadini hanno partecipato alla manifestazione del 24 ottobre, oltre 30 realtà territoriali hanno aderito alla campagna.
Verso le 23.30 (dopo oltre 5 ore di Consiglio) è iniziata la discussione sul suddetto ordine del giorno.
Dopo la Presentazione della delibera all´assemblea, il Presidente del Consiglio Bond (e consigliere regionale in forza PDL) ha ritenuto di dover interrompere la normale discussione consiliare dichiarando di voler presentare una relazione tecnica utile al dibattimento.
Nello stupore del Sindaco e di gran parte del Consiglio, il Presidente Bond ha letto la dettagliata relazione, nella quale dopo un´attenta comparazione tra i vari sistemi europei di gestione delle risorse idriche emergeva in maniera indiscutibile come la privatizzazione, ora prevista dal Decreto Ronchi, non garantisca il miglioramento dell'efficienza del servizio, anzi.
Bond ha inoltre dichiarato pubblicamente che la Regione Veneto entro 120 giorni si opporrà in sede istituzionale al Decreto Ronchi, come già hanno fatto la Val d'Aosta e la Puglia.
A questo punto un Consigliere di maggioranza ha presentato un secondo ordine del giorno sulla questione, quello scritto e proposto dal BIM, nel quale si prende atto del Decreto Ronchi e senza opporvisi in alcun modo, si cerca di perseguire la strada della deroga per mantenere una gestione in house del servizio. Sostanzialmente il BIM spera in un regalo da parte del Governo per mantenere la gestione del servizio.
Fortunatamente su proposta di alcuni consiglieri di minoranza e dopo la relazione del Presidente Bond, l´ordine del giorno viene ritirato cogliendo la possibilità di opporsi senza se e senza ma alla privatizzazione dell´acqua.
Ma non è finita qui, anzi, a questo punto avviene quello che ci aspettavamo.
Le contraddizione della Lega sulla questione acqua emergono in maniera limpida quando prende la parola il Sindaco/Senatore della Lega Nord, Gianvittore Vaccari.
In un intervento nervoso e poco chiaro il Sindaco richiama all´ordine i suoi dimostrando la sua insofferenza per la presenza del Comitato in Aula.
I frutti del richiamo del Senatore si vedono pochi minuti dopo, quando il capogruppo della Lega presenta fuori tempo massimo (interrompendo addirittura le dichiarazioni di voto) un ennesimo ordine del giorno.
Intorno all' 1.30 del mattino si è arrivati alle votazioni per entrambi gli ordini del giorno, quello istantaneo della Lega, sostanzialmente un ambiguo pastroccio per non dirsi totalmente contrari al Decreto Ronchi e quello del Comitato.
La vittoria del Comitato sta nel fatto che, approvando la nostra Delibera il Comune di Feltre ha dichiarato che l´acqua è un diritto umano e un servizio privo di rilevanza economica impegnandosi, inoltre, a sostenere queste tesi nell´assemblea dell´A.A.T.O., mentre la delibera della Lega non avrà nessun tipo di ricaduta operativa e decisionale.
Concludendo, ieri sera i risultati ottenuti sono stati molteplici: da un lato siamo riusciti a strappare al secondo Comune di questa Provincia l´approvazione della nostra Delibera, dall´altro siamo riusciti a far emergere in tutta la loro evidenza le contraddizioni di un partito, la Lega, che ad una retorica fatta di autonomie e territorialismo contrappone leggi e decreti centralisti che svuotano le comunità dalle decisioni fondamentali per il proprio territorio.
In ultima analisi, le mobilitazioni dal basso, la partecipazione di molti intorno ad un tema cosi condiviso, stanno portando i primi, grossi risultati concreti... e questo è solo l´inizio!
giovedì 10 dicembre 2009
PRESIDIO IN CONSIGLIO: Il senatore Vaccari privatizza l'acqua e il sindaco che fa?

Dalle ore 18.00 saremo presenti, con un presidio colorato, davanti all'ingresso del consiglio comunale (fortunatamente è anche coperto...in caso di pioggia) per ricordare ai consiglieri comunali e al Sindaco/Senatore leghista Vaccari che quasi 9000 cittadini bellunesi hanno sottoscritto la nostra proposta.
Ricordiamo che il signor Vaccari ha votato al Senato in favore della privatizzazione dell'acqua e addirittura, in quella votazione, il governo non aveva ancora posto la fiducia.
Inoltre, il comune feltrino ha dato il via , in collaborazione con il BIM e il comune di Cesiomaggiore, al devastante progetto della centrale idroelettrica di Salgarda.
Per questi motivi sarà molto importante esserci e invitamo tutti a partecipare al presidio che dalle 18.00 andrà avanti fino alla votazione della nostra delibera.
venerdì 20 novembre 2009
Lettera aperta ai cittadini

Caro cittadino,
stanno svendendo anche l’acqua di queste terre, stanno trasformando un bene comune universale in una merce utile per i profitti di pochi; hanno espropriato le competenze degli enti e delle comunità locali predicando federalismo e praticando centralismo ed invece di migliorare e qualificare il servizio idrico pubblico lo affidano ora ai privati per far pagare in futuro i costi di investimenti e i profitti gestionali ai cittadini tramite l’incremento delle tariffe.
Per portare avanti questo disegno speculativo le forze di governo non si sono fatte scrupolo di agire con inganno:
hanno cercato di farci credere che questo era un provvedimento dovuto per rispettare obblighi comunitari e sentenze della Corte di Giustizia; ciò è falso perché su tema del servizio idrico non c’è alcun vincolo comunitario visto che viene garantita ampia discrezionalità ai singoli Paesi in merito alla definizione dei servizi e alle relative modalità organizzative.
hanno scelto lo strumento del decreto legge e poi addirittura hanno posto la fiducia sullo stesso perché non c’erano tempi sufficienti per altre procedure: anche questo è falso perché in materia di gestione dei servizi locali non c’era alcuna “necessità ed urgenza”; in realtà ponendo la fiducia si è impedito di dibattere e di votare sulle decine di emendamenti presentati proprio in tema di gestione dell’acqua.
I parlamentari bellunesi della Lega e del PdL hanno votato schierati ed allineati con il Governo ed ora nel territorio magari ci diranno che si impegneranno per ottenere qualche piccolo cambiamento a questo enorme pasticcio.
I vertici del Bim ci dicono di non gridare al lupo, che tutto funziona bene e che nessun privato è interessato al servizio idrico e all’acqua di queste montagne: ma si dimenticano di ricordare che anche recentemente c’è stato un tentativo di aggregazione degli Ato e di denunciare che in questo decreto non si auspica una presenza del privato ma la si “impone” per legge nella dimensione non inferiore al 40%. Sono indicate delle possibili deroghe ma queste sono soggette alla verifica dell’Autorità garante della concorrenza, vale a dire di chi è preposto a favorire la competitività del mercato.
Le nostre proposte alternative che hanno vista l’adesione di migliaia di cittadini bellunesi erano e sono invece semplici e chiare:
definire anche negli statuti comunali che l’acqua è un bene comune e un diritto universale e non una merce;
considerare il servizio idrico integrato un servizio locale di interesse generale, privo di rilevanza economica atto a garantire l’accesso all’acqua in modo solidale ed efficiente a tutti i cittadini che va gestito in modo partecipativo da soggetti di diritto esclusivamente pubblico;
Su questi obiettivi e su questi temi continueremo la nostra mobilitazione a fianco di quei comuni che intendono riappropriarsi di una piena podestà sulla gestione dell’acqua e di quelle regioni che intendono attivare ricorsi di legittimità nei confronti di questo provvedimento: perché l’acqua oltre che vita è anche democrazia.
sabato 7 novembre 2009
L'acqua è un bene comune o una merce su cui realizzare profitti ?
Contestualmente a Roma, nella stessa giornata, il Senato ha votato a maggioranza (contrari udc, pd, idv) la conversione in legge del decreto legge 135 contenente l'art. 15 con il quale si procede speditamente verso la privatizzazione del servizio idrico.
Il testo approvato è:
- grave perchè impone nella gestione dell'acqua la presenza, per lo più maggioritaria, dei privati non solo nelle società miste o quotate in borsa ma anche per le gestioni di società interamente pubbliche (con questo decreto almeno il 40% dovrà essere in mano ai privati);
- è contradditorio perchè è stato anche approvato un emendamento dell'opposizione che rischia di essere la foglia di fico del controllo pubblico sui rischi d'impresa privati (socializzazione delle perdite, privatizzazione dei profitti..);
- è centralistico ed incostituzionale perchè espropria gli enti locali e le regioni di funzioni proprie e colloca indebitamente e definitivamente il servizio idrico tra i servizi a rilevanza economica soggetti alla competitività del mercato . Questa non era una scelta obbligata dall' Europa, come si è tentato di far credere (con un emendamento hanno tolto persino le farmacie comunali da questi obbighi...), ma è una decisione politica voluta e discrezionale che va assunta con piena responsabilità di chi la sostiene e con altrettanta trasparenza e determinazione di iniziative va respinta da chi non la condivide.
Chiediamo pertanto, in vista del prossimo passaggio del decreto alla Camera, ai parlamentari bellunesi di rendere pubblico e motivato il loro voto su questo provvedimento e ai Comuni di far sentire la propria voce in difesa dei diritti di cittadinanza e delle proprie prerogative di autogoverno territoriale, in sintonia con le migliaia di cittadini di questa provincia che si sono mobilitati per difendere il principio della tutela e della gestione pubblica solidale e partecipata dell'acqua.
Comitato bellunese Acqua Bene Comune
mercoledì 4 novembre 2009
Assemblea generale Acqua Bene Comune Belluno
venerdì 30 ottobre 2009
ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA!

Finito il volantinaggio ci siamo seduti ad assistere all'assemblea.
Terminata la seduta pubblica dell'AATO, ci hanno detto che la seconda parte era a porte chiuse, perchè si trattava di una riunione dei sindaci per approfondire alcune questioni tecniche, tra cui la proposta del BIM Gestione Servizi Pubblici che prevede la richiesta al Governo di una deroga per mantenere una gestione "in house" del servizio idrico integrato.
Abbiamo ritenuto che una riunione così importante per il futuro della gestione dell'acqua nel nostro territorio, non potesse essere svolta a porte chiuse, rivendicando il diritto di poter assistere per conoscere le decisioni e le riflessioni su un tema di così forte interesse pubblico.
La risposta è stata quella di sbatterci la porta in faccia e allontanarci in malo modo.
ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA!
domenica 25 ottobre 2009
Oltre 1500 persone alla manifestazione Acqua Bene Comune Belluno

venerdì 23 ottobre 2009
Il comitato aderisce alla campagna 350

sabato 10 ottobre 2009
MANIFESTAZIONE ACQUA BENE COMUNE

lunedì 21 settembre 2009
Adesione di Mountain Wilderness Italia alla manifestazione

A Belluno saremo presenti con una piccola ma significativa rappresentanza, speriamo non solo nella presenza alla manifestazione di tante persone ma nella capacità di mandare segnali concreti e di dare un senso pratico all'impegno sociale, per tradurre un movimento d'opinione in azione Politica, con la "P" maiuscola.
Un caro saluto, e a presto.
domenica 20 settembre 2009
Il governo decide di privatizzare l'acqua

a) si consolida il processo di privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali;
b)si rende obbligatoria e maggioritaria la partecipazione dei privati d’impresa nelle società di gestione di questi servizi;
c) si azzerano le gestioni delle SpA a totale capitale pubblico e si costringono i Comuni alla gara d’appalto anche per servizi essenziali quale quello idrico integrato.
Quando denunciavamo che la gestione dell’acqua tramite una SpA (Bim Gestione Servizi Pubblici) altro non era che il cavallo di troia per arrivare alla privatizzazione, venivamo accusati di allarmismo e tacciati che tutto sarebbe rimasto sotto il controllo degli Enti Locali :ora, in base a questo provvedimento Calderoli-Fitto anche la gestione del servizio idrico (acquedotti e depurazione) bellunese dovrà essere sottoposto a procedure competitive ad evidenza pubblica entro il 31 dicembre 2011 .Tutti gli addetti ai lavori già prevedono che le gare saranno appannaggio di un forte cartello di imprese ben definito (Acea-Iride/Enia/Hera-A2A)dentro alle quali i pacchetti azionari delle multinazionali Suez Lyonnes des Eaux e Veolia e delle banche la faranno da padroni sui rubinetti dei cittadini e sulle politiche di gestione dell’acqua nei territori.
Autonomia, autogoverno, federalismo si dimostrano quindi parole vuote e strumentali in bocca di chi predica male e razzola peggio a sostegno di interessi forti sopra i diritti e le volontà delle comunità locali. Una risposta immediata ed adeguata a queste politiche liberiste e centraliste non può allora che venire dai cittadini, dalle organizzazioni sindacali, dai movimenti sociali territoriali, dagli Enti Locali non allineati. Anche su questo obiettivo assieme a molte associazioni bellunesi stiamo raccogliendo migliaia di firme su una petizione popolare contro queste norme e per il riconoscimento dell’acqua quale bene comune, diritto universale. Nei prossimi giorni invieremo a tutte le Amministrazioni Comunali bellunesi una proposta di delibera consiliare per definire , in conformità con il diritto comunitario, i dettami costituzionali, i principi di sussidiarietà che l’acqua è un bene essenziale oggetto di servizi d’interesse generale e non di rilevanza economica, che deve essere gestito in modo sostenibile e solidale da soggetti esclusivamente pubblici . Su questa importante partita oggi non ci sono più spazi per alibi e ambiguità, tra beni comuni e mercato ciascuno deve stabilire da che parte stare.
sabato 19 settembre 2009
Acqua Bene Comune: Io ci metto la firma!!

I fiumi sono ecosistemi essenziali alla vita ed arterie della nostra storia ed in quanto tali vanno difesi e governati in modo sostenibile e solidale attraverso processi trasparenti e partecipativi: su questo e per questo come cittadini intendiamo agire e vigilare.
Con queste premesse noi sottoscritti chiediamo alle Istituzioni ed agli Enti di competenza di:
1 attuare una moratoria di tutte le richieste di ulteriori concessioni di derivazione (stop alle nuove centrali);
2 verificare la congruità e legittimità delle grandi concessioni storiche idroelettriche e di quelle irrigue scadute da tempo; rivedere il bilancio idrico di bacino del fiume Piave e attuare gli obblighi di vigilanza, misura e monitoraggio continuativi sugli aspetti quantitativi e qualitativi dei rilasci e dei deflussi vitali;
3 trasferire canoni e gestione integrata del demanio idrico di competenza alla Provincia di Belluno;
4 eliminare le deroghe al rispetto del deflusso minimo vitale come indicate nel Piano regionale tutela delle acque in quanto immotivate rispetto ai criteri previsti dalle norme specifiche nazionali ed europee;
5 stabilire un livello minimo d’invaso dei laghi;
6 dare piena attuazione al diritto di accesso agli atti, consultazione e partecipazione dei cittadini e delle comunità locali nelle scelte di gestione e pianificazione dell’acqua;
7 riconoscere negli statuti degli Enti Locali il diritto umano all’acqua ed il suo status di bene comune pubblico;
8 confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato quale servizio locale privo di rilevanza economica in quanto servizio pubblico essenziale;
giovedì 27 agosto 2009
lunedì 3 agosto 2009
ASSEMBLEA ACQUA BENE COMUNE

domenica 17 maggio 2009
Acqua Bene Comune Day

Sabato 23 maggio dal mattino è possibile trovare i banchetti della raccolta firme in molte piazze del provincia bellunese.
Lamon 09:00/12:00
Trichiana
Farra d'Alpago
venerdì 8 maggio 2009
Stop ai predatori dell'acqua

In Comelico è partita la corsa all’oro chiaro e azzurro. A contendersi le limpide acque dei torrenti comeliani, per produrre energia elettrica, sono gli enti locali e Confindustria Belluno Dolomiti.
I due principali progetti per realizzare altrettanti centraline idroelettriche nel Basso Comelico sono entrati, infatti, nel cerchio d’interesse della En&En, la società che fa capo all’Assindustria, nata per offrire energia alle aziende, attraverso piccoli e medi impianti, sulla falsariga di quanto sta facendo il Bim, in collaborazione con i Comuni e, nel caso specifico, dei regolieri. Su entrambi i casi da anni stanno, però, lavorando anche le locali amministrazioni alla ricerca di "nuove" e proprie entrate con cui rimpinguare le magre casse comunali. Questi i progetti "pubblici".
Il primo, di cui la Comunità montana si è fatta carico per quanto concerne la progettazione, prevede la costruzione della centrale a fondovalle, a Santo Stefano, in prossimità della confluenza del Padola con il Piave, e il suo collegamento all’opera di captazione, ubicata a Sopalù di Comelico Superiore, attraverso una tubazione metallica interrata che passerà sotto le strade comunali o piste ciclabili anche di San Nicolò, interessando quindi i territori di tre Comuni. Per costruire il tutto è stato previsto un costo di 9.950.000 di euro, con utili da dividere anche fra tutte e sei le municipalità.
Il secondo progetto riguarda l’impianto idroelettrico sul torrente Frison, a Campolongo, la cui spesa è stata quantificata in 2.560.000 euro, con la partecipazione anche del Bim. Per raggiungere l’obiettivo l’amministrazione comunale di Santo Stefano ha sottoscritto una convenzione con la locale Regola, già titolare di una richiesta di concessione per la derivazione ad uso idroelettrico delle acque. L’accordo con la Comunione familiare comprende pure la costituzione del diritto di superficie e di servitù sui terreni dove è prevista la realizzazione delle opere civili della centrale.
Sonni tranquilli invece a San Pietro, dove il sindaco conferma che il potenziamento della centralina idroelettrica esistente sul Cordevole (in foto), o Piave di Visdende, per 13.600.000 euro, vede coinvolti "soltanto" l’Enel, che finanzierà interamente l’opera ottenendo in cambio il 50% più un’azione, il Comune e il Bim. A quest’ultimi andranno, rispettivamente, il 45 e il 5 per cento.
Nel comprensorio gli occhi sono ora puntati sull’incontro fissato per giovedì della prossima settimana, 14 maggio, nella sala consiliare del municipio di Santo Stefano, dove l’En&En presenterà il proprio progetto relativo all’impianto idroelettrico sul Frison, che rientra all’interno di un’azione più ampia a livello provinciale con una trentina di analoghe iniziative. Durante la presentazione dei contenuti al pubblico potrebbero uscire spunti utili per capire se esistano anche i presupposti per una collaborazione fra gli industriali e il pubblico, il quale anticipa la disponibilità a sedersi ad un tavolo, purché le risorse rimangano sul territorio e l’opera non sia impattante sui tornanti.
lunedì 27 aprile 2009
Rassegna stampa presentazione della campagna

mercoledì 22 aprile 2009
Foto incontro 22 aprile - Inizio Campagna Acqua Bene Comune
sabato 18 aprile 2009
Acqua Bene Comune - Presentazione Campagna
